Xerotonina n. 7 | Alternative al vaffa | Bere bene con i punti 🍓 | Ci vuole + serotonina, parola di Nobel | GenZ e trend dupe: Tigotà meglio di Sephora | Il popolo delle donne | Felicemente sbadate
Benvenute nel club di Xerotonina: rassegna di notizie selezionate per la Generazione X. In xx link vi parlo di finanza personale, benessere, viaggi, vita pratica. Più digressioni varie.
La scrittura e la scelta degli argomenti sono opera mia. Non ci sono inserzioni pubblicitarie. Per maggiori info o per conoscerci scrivetemi a luisannab@xerotonina.com
Ventenni | GenZ: meglio un dupe oggi, che una Balenciaga domani
🔗 Link: Hard Life – Gen Z: Dupes Aren't As Good, They're Better- Ypulse via LinkedIn (in inglese)
Il trend dei dupe è in atto da un anno e più, ma non accenna a fermarsi. Anzi, la scelta di prodotti, dal make up ai vestiti, dalle borse ai piccoli elettrodomestici, che imitano quelli di marca è diventata “la cosa”. I ventenni si sfidano su TikTok per dimostrare quanto sono bravi a risparmiare comprando il vestito a 19 euro, che imita quello di di Zara a 80, che a sua volta copia Balenciaga. Secondo questa indagine pubblicata su LinkedIn è una questione di soldi e anche di pragmatismo. I giovani consumatori pensano che i facsimile siano migliori dei prodotti di lusso e si chiedono: perché pagare di più per qualcosa che si può ottenere, a una qualità decente, per meno? Sette ventenni su 10 concordano sul fatto che i dupe danno loro quella sensazione di "lusso" senza pensare al cartellino del prezzo, e sei su dieci sceglierebbero una imitazione rispetto al prodotto autentico, anche potendo permettersi quello originale. Chi trova l'alternativa conveniente vive un'esperienza emozionante e gratificante, con il plus del seguito che ottiene sui social. Insomma fare acquisti da Tigotà o da Acquaesapone per scovare il profumo o il correttore top con la miglior rapporto qualità prezzo, dà ai giovani più soddisfazione di una visita da Sephora, o da un’insegna più conosciuta.
Non c’è male | Bere bene con i punti fragola
🔗 Link: Enoteca Esselunga, dalla cantina alla tavola (in tutta Italia) con un click- Pambianconews
Pronte a cliccare per bere meglio? Dal 14 novembre è attiva online l’enoteca di Esselunga, l’ecommerce dedicato esclusivamente al mondo del vino e dei distillati. Oltre 1000 referenze che comprendono vini di moltissime denominazioni e tipologie italiane, etichette europee e provenienti da Australia, Argentina, Cile, Sudafrica, Nuova Zelanda Stati Uniti e Cina. La selezione è in vendita solo su questo canale, non è disponibile nei punti vendita, e viene consegnata in tutta Italia anche dove non ci sono punti vendita Esselunga.
Portafoglio | + serotonina - social: lo dice anche il Nobel Krugman
🔗 Link: New Perspectives on the Feel-Bad Economy - New York Times
Paul Krugman, premio Nobel per l’economia nel 2008, mica un pirla qualunque, analizza sul New York Times una contraddizione comune a molti Paesi e particolarmente sentita negli Stati Uniti e in Italia ovvero il divario crescente tra percezioni economiche e realtà. Perché 🤬🤬🤬continuiamo ad essere così pessimisti anche quando gli indici economici ci dicono il contrario? In America si è paventata una dura recessione economica che non c’è stata, la disoccupazione è ancora vicina ai livelli più bassi degli ultimi cinquant’anni, e l’inflazione, dopo una fiammata, ora è in rapida diminuzione. I dati però suggeriscono che è in atto un crollo della fiducia dei consumatori anche se questi continuano a spendere. Gli americani si lamentano, mugugnano si sfogano sui social, poi comprano e si indebitano come se non ci fosse un domani. Tra le spiegazioni, suggerite da Krugman, ci sono in primis l’espressione del malcontento di chi vota repubblicano, ora che c’è un leader democratico, superiore a quello esternato dai dem quando c’era Trump. L’altra asimmetria proviene dai media, giornali, tv o social che amplificano pessimismo e paura con la distorsione dei dati. La stessa aria da pessimismo cosmico si respira anche qui anche se -lo dice il rapporto Acri - Ipsos sugli italiani e il risparmio pubblicato il 30 ottobre scorso- “nel 2023 si osserva un ritorno a un cauto ottimismo, con una situazione percepita come meno difficile, e che permette di vivere con maggiore serenità. Lo studio evidenzia un modesto miglioramento del tenore di vita delle famiglie, che torna ai livelli pre-pandemia ed è migliorato per il 14% (contro un 7% del 2022). Scende dal 17% al 14% la quota di chi appare seriamente in difficoltà. Cala anche la quota di coloro che hanno visto peggiorare la propria condizione economica (dal 19% nel 2022 al 13% di quest’anno). Nel 2023 gli italiani mostrano di aver riguadagnato una timida fiducia, non tanto per la crescita degli ottimisti, che rimangono stabili (27% vs 26%) quanto per una più ridotta quota di pessimisti (52% vs 58%); i più radicali si riducono di 9 p.p. passando da 29% a 20%”.
I dati sono buoni, ok non buonissimi, e anche l’inflazione è in ribasso (in Francia e Uk è in aumento) quindi smettiamo di menarcela e diamoci dentro con la serotonina. Cominciamo facendoci due sane risate con questo video che ironizza sugli attacchi di panico al supermercato alla vista dello scontrino!
Tipe top | Il popolo delle donne cancellate
🔗 Link: Il popolo delle donne- Il dibattito dopo la proiezione del film a Milano con il regista Yuri Ancarani e la protagonista Marina Valcarenghi - YouTube
“Il popolo delle donne” è nelle sale. Il corto, che faceva parte della retrospettiva al Pac “Lascia stare i sogni” dedicata al regista Yuri Ancarani, continua la sua strada fuori dal museo: perché di cose importanti e attuali sulla condizione femminile ne ha da dire, e molte. In 45 minuti densissimi la psicoanalista e attivista politica Marina Valcarenghi racconta, nel cortile dell’Università degli Studi dei Milano, la dicotomia tra uomo e donna e lo sfociare di violenze private che purtroppo sono riportate ogni giorno tra i fatti di cronaca, nera. Un docufilm crudo, essenziale ma quanto mai necessario, che sottolinea come l’insicurezza femminile sopravviva anche ai nostri giorni, nonostante la progressiva conquista di autonomia economica e sociale. Valcarenghi invita le donne a difendersi (anche fisicamente, perché un bel pugno ben assestato a un compagno aggressivo può salvarvi da cose peggiori) e a denunciare sempre e subito (anche se l’iter giudiziario può essere penoso e faticoso). La psicoterapeuta conosce il problema a fondo visto che per più di un decennio ha lavorato nei reparti di isolamento maschile, con detenuti di Opera e di Bollate, in gran parte condannati per reati di violenza sessuale.
XX vs XY | Alternative al vaffa, anche quando ci starebbe
🔗 Link: Che palle sti stereotipi- Fabbri editore
Ecco un libro sull’educazione linguistica che dovremmo tutti adottare, a cominciare dai maschi. Le due autrici Laura Nacci e Marta Pettolino Valfré, entrambe linguiste, una classica l’altra cognitiva, hanno scritto questo manuale con l’intento di fornirci nuove parole per liberarci dagli stereotipi, e riscrivere i nostri automatismi. Sono 25 le espressioni di cui ci dobbiamo liberare al più presto da “donna con le palle” a “perfettina”, da “prenderlo in quel posto” a “chissà a chi l’ha data per fare carriera”. Per ognuna di queste vengono fornite le alternative da utilizzare sia con gli amici, sia in contesti formali, come al lavoro, dove è più dura rispondere a tono e affermare il proprio status e sistema valoriale. Trovare il sostituto educato al bel vaffa che si meriterebbero alcuni colleghi machisti, non è facile. Ma si può fare.
Surfing | Boomers in prima linea con l’Ai
🔗 Link: Why boomers are catching up with AI faster than Gen Zers, according to Microsoft’s modern work lead- Fortune.com (in inglese)
Chi l’avrebbe mai detto che di fronte alla nuova rivoluzione tecnologica, l’avvento dell’intelligenza artificiale, in prima linea ci sarebbero stati i boomers e non i più giovani? Ad affermarlo è uno studio Microsoft secondo cui il 65% dei dipendenti della generazione Z afferma di non possedere attualmente le competenze giuste per soddisfare le sfide dell’era dell’AI. La metà dei boomers invece si dice già pronto a cavalcare l’onda. La differenza la fanno il pensiero in modo critico e la capacità di risolvere problemi complessi che i 20-30enni devono ancora sperimentare e che invece è radicata in chi ha più esperienza. Pronte ad alzare la mano?
Il sondaggio del disagio | Quanta nebbia c’è nel vostro cervello?
Se uscire di casa vi mette già in crisi, questo sondaggio fa per voi. Quante volte vi lasciate la porta alle spalle per poi tornare sui vostri passi per verificare se avete chiuso tutto o dimenticato cellulare, occhiali, portafoglio… Il fenomeno è noto come brain fog (nebbia celebrale) ed è tipica della menopausa. Il pacchetto comprende difficoltà di concentrazione, confusione mentale e deficit di attenzione, ed è il vuoto lasciato dai nostri ormoni che se ne vanno. Sta a noi sentirci un po’ ebeti, o felicemente sbadate.