XEROTONINA 79 | Itinerari di aria e di terra low cost | Altro che tisane e yoga... qui mancano le basi cliniche | Carine al lavoro? Cazzata, non serve e fa male | Micro molotov e figate
Benvenute nel club di Xerotonina: rassegna di notizie selezionate per la Generazione X. In xx link vi parlo di finanza personale, benessere, viaggi, vita pratica. Più digressioni varie.
La scrittura e la scelta degli argomenti sono opera mia. Non ci sono inserzioni pubblicitarie. Se volete scrivermi la mail è luisannab@gmail.com. Grazie!
Piccola premessa riservata a tutte le donne che hanno partecipato al primo Xerotonina Party il 25 marzo scorso. Il format a cui mi sono ispirata, quello degli early birds (le serate clubbing al femminile che finiscono presto la sera) sta continuando ad avere successo, e ne ha parlato anche il New York Times qui pochi giorni fa. Care Xerotonina Girls, sappiatelo, siete state le prime in Italia. Poi sono arrivate le mamme di merda e hanno replicato l’idea con in Non Farcela Party Tour. Il 10 giugno le Mdm hanno organizzato la loro serata al Base a Milano. Andateci e poi mi raccontate. Io nel frattempo sto pensando a nuove idee…
Collage-ne | Look da easy listening
Rieccoci alla rubrica COLLAGE-NE con idee di stile. Didascalie da leggere da sinistra a destra in senso orario.
1- Il costume con fiore rosso e sgambato il giusto di Marlies Grace. Qui una rassegna di altri costumi bellissimi da esibire questa estate
2- Gli orecchini spaiati, tutti gemelli diversi, della londinese Completedworks
3- Il sandalo Chloé con la zeppa altissima sulla quale sono stampati i messaggi d’amore trovati sugli alberi. Un millino e via “leggere” 🫶
4- I migliori listening bar a Milano: un po’ si spizzica, un po’ si beve, mentre si ascolta buona musica in un ambiente intimo. Qui tutti gli indirizzi
5- Il make up multiuso tipo il blonzer (blush, bronzer e rossetto in un unico prodotto). Il Wall Street Journal li ha testati e ha scoperto che…
6- Il dipinto Miss January di Marlene Dumas è stato venduto per 13,6 milioni di dollari in un’asta da Christie’s il 14 maggio 2025. Un record che ha reso la Dumas la nuova artista vivente più costosa all’asta. Peccato che i dipinti delle donne valgano ancora un decimo di quelli degli uomini
7- Bolero esagerato di seta fatto a mano, da copiare subito. So chic!
Viaggi | Itinerari di aria🛫 e di terra🚶♀️➡️low cost

🔗 Link: Come risparmiare sui biglietti aerei- Rame
Le mete sceglietele voi, meno sono scontate meglio è. Quello che vi segnalo è invece la strategia per volare a basso costo, lottando con gli algoritmi e lavorando duro sui fogli Excel. Perchè non basta trovare la tariffa più vantaggiosa, bisogna anche fare i conti con le spese nascoste. Ecco dunque le 10 mosse da fare per pagare meno il biglietto aereo.
Prenota di martedì o mercoledì: i prezzi scendono mediamente del 13–20%. Da evitare il weekend
Naviga in modalità anonima: i cookie ti osservano, se cerchi troppe volte lo stesso volo, i prezzi salgono
Prenota con il giusto anticipo: idealmente 38 giorni prima del volo
Scegli il volo programmato per il mercoledì: spesso è il giorno più economico per volare
Controlla SEMPRE le tariffe sul sito ufficiale della compagnia
Attenzione ai “low cost” gonfiati: una tariffa base da 49€ può raddoppiare con bagaglio, posto assegnato e altri costi extra
Valuta il costo (e il tempo) per raggiungere l’aeroporto: controlla i prezzi del trasporto per raggiungere il centro città
Occhio agli orari di arrivo e partenza: arrivare alle 23:00 può voler dire una notte in hotel in più. Aggiungi queste spese al tuo confronto
Non sottovalutare il costo del tempo in aeroporto: scali lunghi + acquisti prima del decollo, tienine conto
Scarica strumenti per il confronto completo dei costi, metti tutto su un foglio excel e fai bene i conti
🚶♀️➡️Se invece siete stufe di farvi maltrattare da Ryanair e finire in mezzo al caos, l’alternativa è mettersi in cammino. La comunità di persone che decide di scoprire il nostro Paese a passo lento aumenta ogni anno (sono almeno 190mila secondo le ultime stime), come pure le proposte, soprattutto per le donne. Basta consultare le iniziative della Rete nazionale delle donne in cammino (fondata nel 2019 da Ilaria Canali) o la community di ragazze in gamba per trovare nuovi itinerari e compagne di viaggio. Il prossimo appuntamento è previsto dal 31 maggio al 3 giugno e si terrà in Puglia. L’iniziativa “Donne in cammnino con Gargano Sacro” prevede tre giorni in viaggio sull’antica strada dei pellegrini che conduce da Vieste al Santuario di San Michele sul Gargano. Una bella e salutare esperienza escursionistica per mettersi alla prova, non competitiva, alla portata di tutte, e a bassissimo costo (250 euro). Mettiamoci il tutore alle ginocchia e partiamo!
Spesso mi interrogo sui miei lenti e incerti passi da lavoratrice autonoma, dopo tanti anni passati in azienda. Ma quando leggo notizie come questa del Sole 24 Ore “Grande distacco: in ufficio crescono gli insoddisfatti” che racconta come solo il 10% dei lavoratori in Italia stia bene nel contesto organizzativo e sul come aumentino i quiet quitter -coloro che restano al loro posto facendo il minimo indispensabile senza essere emotivamente coinvolti- mi passa ogni voglia di riprovare quell’esperienza. Perchè lavorare in azienda è così fottutamente tossico? Forse anche per colpa nostra. Leggete qui sotto e capirete dove abbiamo sbagliato e cosa possiamo fare per migliorare.
Lavoro 1 | Piaciona e carina in ufficio? Anche basta. Tanto il resto è sempre mancia
🔗 Link: ‘Likability labour’ – why it’s time for women to stop being nice at work - The Guardian (in inglese)
Alle donne in ufficio viene assegnata sempre la stessa parte: quella della collaboratrice competente ma mai troppo assertiva, sorridente ma non troppo ambiziosa, brillante ma rigorosamente umile. Il report Shapeshifters – What We Do to Be Liked at Work lo dice chiaramente: per essere apprezzate, le donne devono recitare ed esercitare (gratuitamente) quello che in inglese ha una sua ficcante espressione il “likability labour”, che è l’allenamento alla compiacenza fatto di sorrisi diplomatici, richieste camuffate e opinioni trattenute. Non si alza ma la voce, al limite le sopracciglia. Come avrei voluto mandarlo aff…quel collega ma non ce l’ho fatta. Quante volte l’abbiamo pensato, ma ci siamo astenute e lo rimpiangiamo? E mentre ci sforziamo di essere sempre “abbastanza” di tutto ma mai “troppo” di niente, cosa ci guadagniamo? Un bel niente!
I dati del report su cui riflettere:
Il 56% delle donne sente la pressione costante di essere simpatica, contro solo il 36% degli uomini
Il 50% delle donne ammette di trattenere le proprie opinioni per paura di risultare sgradita
Il 35% cerca di sorridere di più, consapevolmente, per risultare più accettabile
Il 40% delle donne dice “scusa” anche solo per chiedere qualcosa. Frasi come “mi scuso se…”, “potrei sbagliarmi ma…”, “spero abbia senso…” vengono usate molto più spesso dalle donne, anche quando sono nel giusto
Il 33% ha paura di sembrare troppo sicura di sé (e quindi potenzialmente minacciosa)
Le donne sono 7 volte più inclini a interiorizzare feedback negativi rispetto agli uomini
Il 46% afferma che è più difficile farsi piacere da altre donne che dagli uomini
Il 43% ammette di aver ridimensionato i propri successi per non risultare “troppo”
Lavoro 2 | Perchè l’AI prenderà il tuo posto e non quello del tuo collega
🔗 Link: AI in the workplace is nearly 3 times more likely to take a woman’s job as a man’s, UN report finds- Forbes.com (in inglese)
Preparatevi ad essere piallate da quella stronza di Alexa e dagli altri bot pronti a prendere possesso della vostra scrivania. Secondo un nuovo report delle Nazioni Unite l’intelligenza artificiale ha una strana preferenza: i lavori delle donne. Infatti, l’AI è quasi tre volte più propensa a far sparire una posizione femminile rispetto a una maschile, soprattutto nei Paesi ad alto reddito, dove quasi 1 lavoro femminile su 10 è ad alto rischio di automazione, contro il 3,5% per gli uomini. Perché i ruoli amministrativi e di segreteria – occupati tra il 93% e il 97% da lavoratrici – sono i primi a essere sostituiti da un bot.
Si può fare qualcosa? Certo, meno sorrisi ed empatia (vedi sopra) e giù dure sull’AI. Noi donne tendiamo infatti a usare il 25% in meno, rispetto ai colleghi, gli strumenti di intelligenza artificiale, e non c’è nessun valido motivo per fare questa scelta suicida. Il multitasking lo abbiamo già integrato, aggiungiamo questa skill per salvare la nostra professionalità, a patto di toglierne altri superflui.
Usiamo il 🧠 e facciamo nostro questa nuova tecnologia:
fattore simpatia 0 - aggiornamento professionale 10
Gen Z | Prove tecniche di microfemminismo
🔗 Link: Microfemminismi: rivoluzioni quotidiane- Abattoir.it
«Occorrono secoli di lacrime pietà e lutto sbatti per smuovere di una virgola questo mondo».
Mary MacLane - L’attesa del Diavolo -Ago Edizioni
Può il trend dei microfemminismi, diventato virale su TikTok, cambiare le disuguaglianze di genere? Ni. Intanto è un annetto che se ne parla, e a volte piccoli gesti ripetuti da molte, possono portare a grandi cambiamenti. E ricordate, stare sulla barricate da sole non fa una rivoluzione. Quindi cominciamo a lanciare delle micro molotov, come queste, rivendicando i propri spazi e saperi con fermezza. Partendo dalle adolescenti, che vanno educate a conoscere bene il proprio corpo. Perchè anche l’anatomia è un primo passo per il femminismo, come spiega Claudia Sfetez, l’ostetrica libera, nel suo libro “Che figata!” che esce il 28 maggio nelle librerie.

Fastidio | Altro che tisane… se non cambia l’approccio clinico ci aspettano 20 anni di m.
🔗 Link:Prescription for Change: Policy Recommendations for Women’s Health Research- weforum.org (in inglese)
Interessante questo studio del World Economic Forum, che riafferma come la differenza di genere in campo clinico faccia molto male, a tutti, anche dal punto di vista economico. Nonostante noi donne viviamo in media cinque anni più degli uomini, passiamo il 25% in più della nostra vita malate o disabili. Curare questa “piccola” faccenda migliorerebbe la vita di milioni di donne e, guarda un po’, farebbe guadagnare all’economia globale almeno mille miliardi di dollari l’anno entro il 2040. Hai voglia a bere tisane al finocchio e a fare yoga, qui mancano i fondamentali!
Solo il 7% della ricerca medica si occupa di malattie che colpiscono esclusivamente le donne. Come se non bastasse, le rappresentanti del sesso femminile non vengono nemmeno incluse nei trial clinici, soprattutto se hanno passato i 50 o, peggio ancora, non sono bianche. Le donne in post-menopausa? Praticamente fantasmi scientifici. Se sei incinta o allatti, auguri: solo il 5% dei farmaci riporta dati certi sulla sicurezza in queste condizioni. E se ti viene un infarto? Speriamo ti basti sapere che solo il 17% degli studi esistenti sulla cardiopatia ischemica ha pubblicato dati separati per uomini e donne. Insomma non ci vogliono morte, ma neanche troppo vive, troppo presenti o troppo tutelate. Magari silenziose e indifese, mentre facciamo la coda per le esenzioni con il girello.
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