XEROTONINA 73 | Più che salone, saloon | Rivoluzione ormonale | Senza di noi, aziende paralizzate | Helsinky, tanta arte e tantissime saune | Vino senz'alcol, ma a voi piace?
Benvenute nel club di Xerotonina: rassegna di notizie selezionate per la Generazione X. In xx link vi parlo di finanza personale, benessere, viaggi, vita pratica. Più digressioni varie.
La scrittura e la scelta degli argomenti sono opera mia. Non ci sono inserzioni pubblicitarie. Se volete segnalare idee la mail è luisannab@gmail.com. Grazie!
Triggerate | La selezione della settimana
La Milano design week appare sempre più un bazar. Le installazioni sono ovunque e molte hanno poco a vedere con il Salone del mobile. Bolidi cinesi, eventi sulla cosmesi, cibo… un po’ Comsoprof, un po’ Cibus, un po’ Motor Show.
Tra le cose più pazze che ho visto in un negozietto di moda alternativo all’Isola le sculture di Emir Kamis. Architetto e scultore trentenne che vive a Torino e lavora con il marmo realizzando opere molto particolari. Giudicate voi.



Femtech | Rivoluzione ormonale: investimenti record per la salute delle donne
🔗 Link: Innovation in women’s health - Silicon Valley Bank (in inglese)
Secondo questo report della Silicon Valley Bank nel 2024, la salute femminile ha conquistato finalmente la scena. Gli investimenti in questo settore hanno raggiunto numeri da record, superando i 2,6 miliardi di dollari per le aree “core” (fertilità, contraccezione, salute materna, menopausa, ecc.), e arrivando a 10,7 miliardi se si includono anche quelle condizioni che colpiscono le donne in modo diverso o sproporzionato. Eppure, non è solo una questione economica: è una rivoluzione culturale, medica e tecnologica. E uno dei protagonisti più inaspettati di questa trasformazione è proprio la menopausa che per decenni è stata ignorata dalla medicina, sottovalutata nelle ricerche cliniche e ridotta a un fastidio da sopportare in silenzio. Ora startup, cliniche digitali, biotecnologie e healthtech stanno puntando su questa fase della vita non solo per migliorarne i sintomi, ma per ridefinirne completamente la narrazione. Ma c’è di più. Le nuove evidenze scientifiche ci dicono che la menopausa non è un evento isolato, ma un crocevia clinico da cui passano molte malattie croniche che colpiscono le donne in modo sproporzionato: dall’osteoporosi alle malattie cardiovascolari, fino alla depressione e al declino cognitivo. Intervenire tempestivamente in questa fase significa prevenire, trattare meglio e vivere più a lungo. Ma nonostante le difficoltà a reperire sul mercato le risorse per le aziende più piccole i grandi colossi farmaceutici hanno visto le potenzialità del business. L’utima a proporre una soluzione per le vampate è la Bayer che ha annunciato tra pochi mesi il lancio di un farmaco contro la menopausa, l’elinzanetant, per alleviare le vampate di calore. A quanto afferma Reuters, questa nuova medicina ha un potenziale da blockbuster, ovvero potrebbe portare nelle casse della multinazionale tedesca almeno 1 miliardo di dollari. ⬇️Qui il report
Arte in viaggio | Flora, fauna, sauna ed ecoguerriere a Helsinki
Lo scorso anno 2024 le vendite del mercato dell’arte globale hanno raggiunto un valore stimato di 57,5 miliardi di dollari, con un calo del 12%. E quest’anno con i possibili dazi che penalizzeranno tutto il sistema economico compreso quello delle opere artistiche, la flessione potrebbe essere ancora più significativa. Nonostante ciò, i grandi eventi non si fermano anche se assumono altre connotazioni: con meno businessmen e più socialità. Come quello della terza Biennale d’arte di Helsinki che si tiene dall’8 giugno al 21 settembre e che quest’anno riflette sul concetto di “riparo, rifugio” inteso come spazio inclusivo per tutti gli esseri viventi a cominciare dai non umani - piante, animali, funghi e minerali - che saranno protagonisti delle opere. Le migliori interpreti del tema saranno artiste: ecoguerriere, idrofemministe, sciamane che provengono da 37 paesi diversi come il duo Locus di Oslo o l’attivista Jenni Laiti, artista sámi e attivista per i diritti ambientali e indigeni. Ma oltre all’arte la città offre anche altro: le famose saune (una aperta 7 su 7 365 giorni all’anno), i musei, la cucina, la natura con i meravigliosi ecolodge e pare anche una scena clubbing molto attiva, soprattutto d’estate. Un appuntamento, mica male, da segnare in agenda. Per chi avesse dubbi, qui un paio di fotine inivitanti che rendono l’atmosfera ⬇️


Lavoro | Senza di noi, la paralisi
🔗 Link: Keeping older workers in the labour force - Eurofound.europa.eu (in inglese)
Per troppo tempo, si è pensato che superati i 50 – e ancor più con l’arrivo della menopausa – le donne uscissero silenziosamente dal mondo del lavoro. Ma i dati e le storie raccontano un’altra verità: le donne over 50 sono pronte a restare, reinventarsi e contribuire. Un recente report europeo mostra che il numero di lavoratori di 55 anni o più nell'UE è passato da 23,8 milioni nel 2010 a quasi 40 milioni nel 2023. Anche le lavoratrici sono in aumento: la loro presenza nel mercato del lavoro è cresciuta di oltre 17 punti percentuali in dieci anni. L’aumento tra il 2012 e il 2023 è stato maggiore tra le donne anziane (+17,7 punti percentuali, rispetto ai +15,1 punti percentuali tra gli uomini). In più nel 2023, il 4,6% delle persone di età compresa tra 55 e 64 anni era disoccupato, rispetto al 6,1% delle persone di età compresa tra 15 e 64 anni. Ma attenzione alla fregatura: una su tre lavora part-time, spesso non per scelta, poichè le disuguaglianze di genere e l’età continuano a ostacolare chi vuole ricominciare o rientrare. Per non parlare dei buchi contributivi accumulati nella nostra vita professionale, a cui molte di noi devono porre rimedio.
La storia raccontata dal Telegraph, quella di una caregiver energica di 83 anni è un po’ al limite non è molto diversa da quella dell’assistente che sta iniziando a curare i miei genitori che è una signora di 65 anni marocchina che vive e lavora in Italia da 38 anni. Se le donne over 60 in salute che si prensono cura degli altri sono tante è più difficile che resistano in ruoli diversi. A frenare non è l’età, ma lo sguardo degli altri. Donne tra i 55 e i 70 anni riferiscono di essere ignorate nei colloqui, scartate per l’aspetto o il numero sulla carta d’identità. Eppure, le squadre intergenerazionali sono più produttive, e il bisogno di forza lavoro è destinato a crescere. Come ha detto la professoressa di gerontologia Sarah Harper dell’Università di Oxford:
“Il vero problema non è la mancanza di voglia di lavorare, ma la mancanza di fiducia degli altri nel vedere il valore delle persone oltre i 50.”
In un’epoca in cui viviamo più a lungo, invecchiamo meglio e siamo sempre più attive, serve un nuovo modo di pensare il lavoro dopo i 50. Anche perché secondo il discorso fatto alla camera dei Lord proprio da Harper la “sfida numero uno che la nostra società in rapido invecchiamento si trova ad affrontare è cercare di far entrare nel mondo del lavoro più adulti di età compresa tra i 50 e i 70 anni”. Qui il portale inglese Jobs for Over-50 che cerca figure professionali mature, e qui sotto invece un esempio del futuro che ci AI-spetta 😁
Stile | Boat, samba o espadrillas: basta che brillino






🔗 Link: Le scarpe da barca sono il modello su cui scommettere a occhi chiusi in primavera- Grazia
Mentre la Genz impazzisce per le scarpe fashion con il buco e l’anellone infilato di Tori Burch noi ci accontentiamo delle comodose scarpe da barca o da vela o le espadrillas (amate dalla principessa Diana e da Kate). Se le prime oggetto di desiderio delle under 30 costano 500 euro, le boat shoes che stanno bene a tutte anche a quelle che hanno la pianta larga si trovano anche a meno di 200 euro fino ai 1200. Qui una mini rassegna, con un invito a non sbagliare colore: qualsiasi modello scegliate devono brillare! Quindi oro o argento.
Vini | Bollicine senza alcol. Che ne pensate?
🔗 Link: French Bloom, abbiamo degustato il dealcolato più prestigioso (e caro) del mondo- Repubblica.it
Leggendo il reportage di questa giornalista che l’ha degustato al Vinitaly pare che il vino dealcolato più chiacchierato del momento il French Bloom, del gruppo Lvmh, sia gradevole al palato, ma nonostante il fitto e sottile perlage sia un vino ancora immaturo soprattutto se si guarda al prezzo: costa dai 30 ai 50 euro, più o meno come uno champagne. Il trend dei vini senza alcol è in espansione ma, mi chiedo, ne avevamo davvero bisogno? dite le vostra nel sondaggio.
Abbonati gratis alle nostre newsletter settimanali: Finambolic, Xerotonina, AIgeist
Grazie per aver letto Xerotonina! Iscriviti gratis per ricevere nuovi post e iniziative