XEROTONINA 30 | Menopausa sul palco | Ci hanno messo il bollino 🏷️ | La Pythonessa del codice | GenZ, le parole crociate con i meme | Push up ai glutei? Meglio un filo di perle
Benvenute nel club di Xerotonina: rassegna di notizie selezionate per la Generazione X. In xx link vi parlo di finanza personale, benessere, viaggi, vita pratica. Più digressioni varie.
La scrittura e la scelta degli argomenti sono opera mia. Non ci sono inserzioni pubblicitarie. Se volete segnalare idee la mail è luisannab@xerotonina.com. Grazie!
Tipe top | Halle e Paola, menopausa sul palco 👏
Lei è Halle Berry, attrice 57enne, vincitrice di un Oscar nel 2002, mamma di due figli, e fondatrice della piattaforma rē-spin (con annesso shop) che parla di salute e benessere delle donne. Il 2 maggio, davanti al congresso americano a Washington, si è fatta portavoce di un appello bipartisan per approvare il disegno di legge Advancing Menopause Care and Mid-Life Women's Health Act che stanzierà 275 milioni di dollari per la ricerca su perimenopausa e menopausa. Lo ha fatto urlando alle telecamere: ”Sono in menopausa e questo non dovrebbe essere un problema. Basta stigmatizzarla, è una cosa normale, parliamone!”. Per questo suo ruolo di “menopause ambassador” la rivista Times l’ha inserita nella lista TIME100 Health, che comprende scienziati, medici, educatori, manager e politici, che si impegnano a creare le condizioni per una popolazione più sana e consapevole.
Qui sopra invece un estratto del discorso di Paola Cortellesi mentre ritira il David di Donatello per il suo esordio come regista di “C’è ancora domani” (il film ha vinto 6 premi). L’attrice, di 50 anni, parla apertamente del suo debutto alla regia avvenuto alle soglie della menopausa. Un applauso a lei e alla sua verve comica e un vaffa alle faccia del presentatore Carlo Conti per il gesto di stizza e la risatina idiota, veramente imbarazzante.
Business | Due cinquantenni inglesi inventano il bollino della menopausa


🔗 Link: Menopause-washing: How to tell if a meno-friendly product is worth your money- Hellomagazine.com (in inglese)
E siamo arrivate al menopause washing, almeno in Gran Bretagna. Per contrastare chi vende fuffa, due manager inglesi 50plus, Sam Simister e Heather Jackson, hanno fondato GenM, una società (a scopo di lucro, va detto) creata per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema e incoraggiare le aziende a fare un sano outing sui loro prodotti. L’idea racconta Sam è nata da un’esperienza personale: “Quando ho iniziato ad avvertire i primi sintomi, ero impreparata. Avevo 48 anni, ero all'apice della mia carriera e viaggiavo molto per lavoro. Una mattina mi sono svegliata con un attacco di ansia e non sono riuscita a raggiungere l'aeroporto: è stata un'esperienza devastante. Allo stesso tempo, ho iniziato ad avere vampate debilitanti e cercavo prodotti che mi aiutassero a tenere sotto controllo i sintomi, ma non riuscivo a trovare quelli adatti. Mi sentivo frustrata e depressa”. Secondo una ricerca di mercato, l'80% delle donne ha dichiarato di voler acquistare prodotti etichettati come adatti alla menopausa ma il 66% ha affermato che la mancanza di indicazioni chiare rende difficile capire quelli efficaci per cosa. A questo scopo è nato anche il bollino, come quello per il biologico, che si chiama MTick, ed è il primo logo al mondo che identifica gli articoli (dallo shampoo agli integratori) testati da esperti.
Gen X | Python, mon amour

Link: Python (2024)- Nathalieazoulai.com ( in francese)
Tutti i segreti di Python, linguaggio di programmazione creato dall’informatico olandese Guido van Rossum,- il cui nome deriva dalla sua passione per il gruppo di comici inglesi Monty Python,-svelati da una donna. Ci ha provato la scrittrice francese Nathalie Azoulai, conosciuta in Italia per “La ragazza perfetta”. Azoulai racconta come a 58 anni abbia deciso nonostante tutti questi “handicap” (essere donna di mezza età e scrittrice) di imparare a programmare per capire cosa succede “sotto le dita dei giovani che digitano giorno e notte, facendo scorrere sui loro schermi neri righe di segni multicolori, in rapido movimento, scritti nel nostro alfabeto ma che noi (boomers) non riusciamo a decodificare. Sono lì, accanto a noi, silenziosi e potenti, e non li vediamo”. In 222 pagine di questa autofiction il confronto tra due mondi (quello scientifico e quello letterario) e, sullo sfondo, la rappresentazione della donna in un mondo maschile. Da leggere.
Gen Z | Ai giovani piacciono le parole crociate, più che ai boomers
Link: The Gen Z Crossword Era- New York Times ( in inglese)
I giovani si stanno appassionando all'enigmistica e adorano le parole crociate. La comunità degli under 30 che si spreme le meningi per riempire le caselle è talmente aumentata che ha influenzato anche il mitico cruciverba del New York Times, sempre più contaminato da parole dello slang moderno, da Internet, dai riferimenti ai meme e dalle serie Netflix. Molti degli autori sono infatti appartenenti alla GenZ come Ada Nicolle, 22enne di Toronto che ha creato il sito luckyxwords.com e che pubblicherà a breve un libro solo di parole crociate. Un altro segnale di questo trend è visibile, racconta il quotidiano, nelle riviste delle università che ormai hanno almeno una pagina dedicata a rebus ed enigmi vari, fatti a loro misura. Anche la settimana enigmistica nostrana non è più la stessa. Date un’occhiata qui e provate a trovare la soluzione per la riga 10 verticale: Una console portatile della Nintendo? No, non è più un gioco da boomers.
Fastidio | Push up ai glutei? Meglio un giro di perle


🔗 Link: I tried M&S’s new £15 ‘Bum Boosting Shorts’ – I was both mesmerised and horrified - Telegraph.co.uk
Divertente il racconto di questa giornalista inglese che ha testato le mutande rinforzate con le protesi che vi fanno apparire “culone” anche se siete piatte. Si tratta di pantaloncini tinta carne che, oltre ad appianare inestetismi e ciccette varie, ridisegnano i glutei grazie a due rinforzi in silicone (come quelli del reggiseno push up). Il trend dell’esibizione del lato B è stato introdotto dell’arcinota Kim Kardashian che ha costruito il suo personaggio attorno alle forme, facendone anche un business con il marchio di lingerie e indumenti modellanti Skims. Se avete, dopo gli anta, ancora il trip del gluteo marmoreo, e non volete ammazzarvi di squat in palestra, questo capetto fa per voi, altrimenti lasciate perdere. La sensazione, racconta Lucia Denyer, è quella di avere un corpo estraneo sul fondoschiena.