XEROTONINA 80 | A me mi piace | Tra rotture di palle e spazio unicorno: come smettere di essere super | Anche il codice postale influenza gli ormoni | Ansia da bagaglio a mano | Sola contro i ghiacci
Benvenute nel club di Xerotonina: rassegna di notizie selezionate per la Generazione X. In xx link vi parlo di finanza personale, benessere, viaggi, vita pratica. Più digressioni varie.
La scrittura e la scelta degli argomenti sono opera mia. Non ci sono inserzioni pubblicitarie. Se volete scrivermi la mail è luisannab@gmail.com. Grazie!
Collage-ne | A me mi piace
Rieccoci alla rubrica COLLAGE-NE con idee di stile. Didascalie da leggere da sinistra a destra in senso orario.
1- Amor di libro. Lei indossava il profumo Shalimar, lui beveva gin tonic: si incontrano alla Fiera del libro di Francoforte e poi…nel libro appena uscito “La trama dell’invisibile” la scrittrice Anna Katharina Fröhlich torna indietro di trent'anni e racconta la storia d’amore con Roberto Calasso, l’editore visionario della casa editrice Adelphi. Qui una rassegna di altri romanzi di scrittrici contemporanee da leggere questa estate.
2- Amor di righe. In questo video la fashion editor Alexandra Stedman indossa 10 maglie marinière, sembrano uguali ma…non lo sono
3- Amor di rete. Beccata in giro la sciura milanese con la borsa a rete, il mai più senza di quest’estate. Le trovate da Arket a 10 euro e al mercato a poco più.
4- Amor di scarpe. Mistinguett, attrice e cantante francese del Moulin Rouge, amava le scarpe e se le faceva confezionare su misura (e con il monogramma) dal poeta artigiano André Perugia e da Roger Vivier, conosciuto come il Faberger della calzatura. Nella foto la rivisitazione di un classico, il modello senza tempo Mary Jane Très Vivier in pelle traforata con bottone gioiello. Prezzo proibitivo (1450 euro).
5- Amor di tormentoni. Quest’anno spacca la canzone “A me mi piace” di Alfa con Manu Chao. A noi ci gusta soprattutto il ritornello pieno di serotonina
Sei luce la mattina (Me gustas tú)
La mia serotonina (Me gustas tú)
Mi fai alzare l’autostima (Me gustas tú)
Me gustas tutto, me gustas tú
Menopausa | Anche il codice postale influenza gli ormoni
🔗 Link: Neighborhood Vulnerability and Age of Natural Menopause and Menopausal Symptoms Among Midlife Women- Jamanetwork.com (in inglese)
Anche le condizioni ambientali possono influire sulla menopausa. Una ricerca condotta dal team di Harvard ha evidenziato come il Social Vulnerability Index (SVI) – un indice che prende in esame 15 parametri e fotografa quanto un quartiere sia svantaggiato – possa anticipare la comparsa precoce della menopausa. Lo studio ha seguito 691 donne per quasi vent’anni e ha scoperto che quelle che vivevano in quartieri con la massima vulnerabilità sociale (cioè con un reddito basso o disoccupate, con persone affette da disabilità all’interno della propria famiglia, con difficoltà negli spostamenti ed in alloggi sovraffollati) sono andate in menopausa circa 2 anni prima rispetto a quelle dei quartieri più “fortunati”. 51 anni invece di 53, una differenza notevole. Queste caratteristiche ambientali e sociali, messe insieme, creano infatti un “ecosistema” di stress cronico e risorse limitate che, secondo i ricercatori, potrebbe portare a un esaurimento più rapido delle riserve ovariche. I sintomi però sono gli stessi di quelle che vivono in codizioni più agiate: vampate, insonnia e sbalzi d’umore che colpiscono tutte, democraticamente.
Tipe top | Sola contro il ghiaccio (che si scioglie): la sfida artica di Ella Hibbert
🔗 Link: Una donna britannica parte per una storica circumnavigazione dell'Artico- Yacht.de
Ella Hibbert, 28 anni, è una velista britannica che sta tentando un’impresa unica: diventare la prima persona a circumnavigare in solitaria l’Artico in un’unica stagione. È un record storico e anche amaro: l’impresa dimostra quanto i ghiacci artici si siano ritirati a causa del cambiamento climatico. Nonostante la fatica e i rischi enormi, Ella non si limita a sfidare sé stessa: vuole anche raccogliere dati scientifici e, alla fine, metterà all’asta la sua barca per beneficenza. Un viaggio che è molto più di un record: è un grido d’allarme e un atto di coraggio.
Moda | 6 consigli per affrontare gli anta con stile

🔗 Link: How Should Older Women Dress in 2025? Top Fashion Influencers Over 60 Share Their Secrets- Wsj.com via Msn.com (in inglese)
Per le ventenni in cerca di idee di stile c’è TikTok. Basta cercare la parola chiave OOTD (Outfit Of The Day) per essere sommerse da migliaia di video. Per noi donne di mezza età è più difficile, anche se non mancano professioniste della moda che su altre piattaforme (Instagram) dispensano consigli. Le esperte più conosciute a livello internazionale, Tessie Singson, 73 anni, Alyson Walsh, 61 (il suo sito è thatsnotmyage.com), Marie-Anne Lecoeur, 61, Gym Tan, 64, Linda Rodin, 77, Adelina Winfield, 68 sono appena state intervistate dal Wall Street Journal. Nell’articolo queste sei icone hanno stilato una classifica sugli errori imperdonabili da evitare per non sembrare ridicole dopo gli anta. Ecco quali sono.
Singson: “Non importa cos’è. Se vi fa sentire a disagio e insicura, è meglio non indossarlo.”
Walsh: “Tenetevi alla larga da qualsiasi cosa frufru, svolazzante o troppo elaborata. Dalle scarpe scomode e dalle orribili infradito (a meno che la pedicure non sia perfetta e non abbiate l’alluce valgo!). Evitate spalline del reggiseno che scendono o gonne che si arricciano. Se dovete sistemarvi i vestiti tutto il giorno, non è un gran look. Sembrerete solo delle scappate di casa”
Lecoeur: “Non mettetevi cose che vi fanno sentire invisibile. Birkenstock, Crocs e stampe floreali brutte come le tende a casa dei nostri nonni.”
Tan: “Attente alle scarpe sbagliate o ai pantaloni della lunghezza sbagliata. No alle gonne bohémien stile contadina e alle grandi sciarpe che sembrano costumi di carnevale.”
Rodin: “Hot pants. Neanche morta.”
Winfield: “Sfuggite ai reggiseni che cedono o non contengono. Con l’inizio della menopausa, è necessario cambiare la biancheria intima. Ricordate un buon intimo di base solleva tutto: il seno, la postura, l’energia.”
Altre dritte in breve: basta total black, lasciate perdere Morticia Addams…e se proprio vi vestite di nero, illuminate con accessori o dettagli luminosi e colorati. No agli abiti troppo stretti e ai jeans skinny, sì ai tagli morbidi e linee pulite, top i pantaloni a gamba larga o bootcut. Poi scegliete tessuti di qualità, come il lino o la lana leggera, e capi ben tagliati. Investite in calzature comode, dalle sneakers ai mocassini, ma sempre con un tocco di eleganza (la praticità non deve significare sciatteria). E infine, abbandonate l’ossessione per la moda giovanile: dovete lavorare su un nuovo stile personale che rifletta la vostra storia e personalità.
Equità | No alle rotture di palle, sì allo spazio unicorno: come smettere di essere super e vivere meglio
🔗 Link: Un modo per riequilibrare il carico delle faccende domestiche- Internazionale.it
Combattere contro depre o in crisi di identità si può, cominciando a dividere equamente i lavori in casa, coinvolgendo partner, figli e colf. La seconda cosa da fare, forse la più importante, appena ci si è alleggerite, è usare quel tempo liberato per pensare finalmente a noi. Lo afferma tra le altre, Eve Rodsky, avvocato, madre e moglie che un giorno – dopo un sms del marito sui mirtilli dimenticati – ha avuto una crisi di pianto irrefrenabile e ha capito che qualcosa non andava, e bisognava cambiare. Da quel momento dopo aver ridistribuito i ruoli in famiglia ha creato il metodo
, ha inventato uno strumento geniale il file Excel “The Shit I Do Spreadsheet” – la “Lista Delle Rotture di Palle” – in cui ha elencato tutti quei compiti invisibili che nessuno vede, ma che fanno la differenza e che pesano sulle donne. Siamo noi quelle che prenotano le visite mediche per tutta la famiglia, controllano la dispensa, ricordano i compleanni e comprano i regali, preparano le borse per la palestra, la scuola o l’ufficio, e tengono insieme la baracca, anche mentalmente. Da quell’esperienza Rodsky ha ricavato il libro “Come ho convinto mio marito a lavare i piatti”, bestseller tradotto anche in italiano, ed il manuale “Unicorn Space”, ancora inedito qui da noi. Quest’ultimo cosa ci insegna? Che il vero lusso non è la spa, ma trovare e difendere quello spazio tutto nostro -lo spazio unicorno- con un hobby, una passione o semplicemente un momento solo per noi.💡La proposta: il “tour gastronomico fai-da-te”. Una volta al mese (o alla settimana) andate da sole in un nuovo ristorante, bar o caffè che non avete mai provato. Senza partner, figli o amiche: solo voi, un libro e la scoperta del gusto. Perchè il miglior modo per “prendere un appuntamento con se stesse” è provarci.
Fastidio | Ansia da bagaglio a mano
Quante di noi sono state cazziate malamente e pubblicamente dagli addetti delle compagnie aeree low cost, soprattutto negli scali italiani, perché le misure del bagaglio a mano non erano conformi?
Sto parlando di quel momento carico di ansia pre-partenza che ci aspetta al gate, quando le hostess fanno la ronda nella fila pre-imbarco e ti costringono ad affrontare l’esame del totem. Esame che spesso viene miseramente fallito: quelle fottute rotelline o quel rigonfiamento della tasca esterna dovuto al beauty non fanno aderire il trolley al maledetto “sizer”. In quel caso la figuraccia è assicurata. Esposte al pubblico ludibrio e costrette a pagare una multa salata per la nostra impudenza (come è successo a me), veniamo prese dal panico.
Se decidete di cambiare la prenotazione del viaggio di ritorno e pagare anche per un bagaglio più grande, pur di evitare un’altra figuraccia, sappiate però che negli aeroporti internazionali – per Amsterdam e Parigi lo dò per certo perché l’ho verificato – difficilmente verrete sottoposte alla tortura. In questi scali ho visto passare valigie da venti chili come se fossero uno zainetto, e sporte oversize considerate poco più di un marsupio. Detto ciò, la valigia ideale per viaggiare al riparo dagli aguzzini dei terminal esiste. Peccato che sceglierla sia un vero incubo, visto che ogni compagnia ha le sue regole. A testimonianza di ciò, ecco la foto con i prezzi degli zaini compatibili visti nella vetrina di un negozio Samsonite.
Se andate sul sito dell’azienda, alla voce “bagaglio a mano”, la prima cosa che appare è un bel menù che vi chiede con quale compagnia intendete volare. In base a quella che selezionate, il modello, le misure e il prezzo cambiano.
Per esempio, se il “free on board” di EasyJet prevede che le valigie rientrino nei parametri 45 cm x 36 cm x 20 cm (15 kg), Ryanair invece impone 40 cm x 25 cm x 20 cm (10 kg), e WizzAir altri ancora: 40 cm x 30 cm x 20 cm (10 kg). Insomma, io ho deciso: anche se parto per un weekend, spedisco la valigia da venti chili e chissenefrega. I vantaggi sono molti: libera in aeroporto di fare shopping, spruzzarmi tutti i profumi al duty free, e godermi la colazione o l’aperitivo con la mia borsa leggera a tracolla.
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