XEROTONINA 44 | Anna Wintour: 🕶️ sono stata una cialtrona fortunata | La transumanza delle donne giapponesi | Papp-AI del gatto e Pak Choi | Lo shopping della democrazia | Sul banco il Controcanto
Benvenute nel club di Xerotonina: rassegna di notizie selezionate per la Generazione X. In xx link vi parlo di finanza personale, benessere, viaggi, vita pratica. Più digressioni varie.
La scrittura e la scelta degli argomenti sono opera mia. Non ci sono inserzioni pubblicitarie. Se volete segnalare idee la mail è luisannab@xerotonina.com. Grazie!
DA METTERE IN AGENDA ➡️ Magazine magazine e ancora magazine. Se amate la carta patinata l’appuntamento - il 14 e 15 Settembre 2024 a Milano presso Lampo (zona ex Scalo Farini) - è con Magtomag la seconda edizione di un happening dedicato all’editoria indipendente e di nicchia con mercatini, incontri e tanto altro. In alternativa fate un salto a Frab's Magazines in Porta Venezia, il negozio di riviste da tutto il mondo che organizza l’evento.
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W magazine- (in inglese)
Tipe top | Anna Wintour 🕶️: da figlia di e cialtrona, a regina del fashion

🔗 Link: Anna Wintour Shares Reason She Was Fired From Harper's Bazaar—'So Shocked' -Newsweek (in inglese)
L’ultima parola sulla moda è sua, da tanti anni. Ora ne ha 74 e la sua influenza nel fashion system si fa ancora sentire. Ma Anne Wintour, rivela in questo podcast, il suo debutto nel mondo del giornalismo presso la rivista Harpers & Queen a Londra, (ottenuta grazie a una spintarella del padre direttore del quotidiano Evening Standard), è stato traumatico: “Amavo il teatro, i costumi, e i vestiti, ma non ero un’intellettuale. I miei fratelli hanno frequentato Oxford e Cambridge e io non ho finito nemmeno il liceo. Quando ho cominciato a lavorare avevo 18 anni e non ero capace di fare niente, ne’ scrivere a macchina, ne’ attaccare un bottone a un abito. Veramente pessima”. Non andò meglio a New York, dove decise di trasferirsi, per essere se stessa e non solo una londinese ricca, figlia di una famiglia facoltosa. Qui iniziò a lavorare come junior fashion editor presso Harper's Bazaar ma, dopo soli nove mesi, fu licenziata per la sua mancanza di professionalità. Assunta poi al New York Magazine è riuscita a farsi strada grazie al mentor (l’allora direttore della rivista Ed Kosner) "fingendo, copiando dagli altri, circondandomi di persone più brave di me. Sono stata molto fortunata". La cosa ha funzionato, visto che dal 1987 è direttrice di Vogue America e dal 2020 è chief content officer della casa editrice Condé Nast e global editorial director di tutte le edizioni della rivista.
👉 Per approfondire: “The September issue” il documentario del 2009 dedicata alla Vogue Queen
Politiche di genere | La transumanza incentivata delle donne giapponesi
🔗 Link: Japan to support women moving from Tokyo to countryside for marriage - Japan Times (in inglese)
Potrebbe essere una puntata del format “il contadino cerca moglie” invece è la realtà. Per arginare il calo dei tassi di natalità che colpisce soprattutto le comunità rurali, e affrontare questo squilibrio ( i giapponesi sono 125 milioni ma tra 80 anni potrebbero essere la metà) il governo ha presentato un programma di sostegno finanziario per incoraggiare le donne a trasferirsi da Tokyo in campagna e sposarsi. A partire dall’aprile 2025, lo stato coprirà i costi della “deportazione” incentivata dalla capitale alle zone rurali per partecipare agli eventi di matchmaking. Ulteriori fondi verranno poi forniti alle donne che decideranno di stabilirsi in campagna a covare. Funzionerà?🐣
Back to school | Sul banco il Controcanto
🔗 Link: A Torino nasce il primo manuale scolastico dedicato alla storia della letteratura femminile- Art Tribune
Fresco di stampa per i tipi della casa editrice torinese Loescher “Controcanto” il primo manuale scolastico dedicato alla rappresentanza femminile scritto da Johnny L. Bertolio, giovane docente all’Università di Torino, diplomato alla Scuola Normale Superiore di Pisa con un PhD alla University of Toronto. Il saggio, che non vuole sostituire i classici, vuole però incoraggiare lo studio della letteratura dalla prospettiva dell’inclusività, dell’accoglienza e della diversità, privilegiando le opere di donne che non hanno avuto il giusto riconoscimento come Caterina da Siena, Vittoria Colonna, Gaspara Stampa, Moderata Fonte, Matilde Serao, ma anche Liliana Segre, Alda Merini, Natalia Ginzburg e Sibilla Aleramo. L’autore ha già al suo attivo un altro manuale per la scuola secondaria , “Sottostorie”, un nuovo corso di storia dedicato a margini e oppressioni, che vuole raccontare un altro tipo di eventi e non più quelli eurocentrici e politico-militare dominati dai maschi, a cui siamo abituati.
Gen Z | Perché il CV è sopravvalutato
🔗 Link: Want to attract great Gen Z talent? It might be time to ditch CVs - People Management (in inglese)
Si chiama Sophie O'Brien ed è una trentenne inglese che un anno fa ha fondato la start up Pollen careers con l’obiettivo di dare una equa opportunità ai giovani che si affacciano al mercato del lavoro. Come? Attraverso una piattaforma che non valuta le persone solo per il curriculum ma con test basati su competenze, valori e abilità necessarie per ricoprire quella determinata posizione. Una generazione, la Zeta, che sa quello che ha da offrire al datore di lavoro ma che spesso viene scartata perché alla prima esperienza.
Cucina | Le ricette del pak choi (e altre verdure esotiche) vs la pappa del gatto dell’AI
🔗 Link: Okra, chayote o pak choi: cómo cocinar los mejores productos de las verdulerías migrantes - El Pais (in spagnolo)
Ottimi i suggerimenti che ci offre El Pais su come utilizzare in cucina verdura e frutta esotica, che sempre più vediamo comparire nelle bancarelle del mercato provenienti da India, Cina, Filippine o Pakistan. Quello che amo e ho sperimentato più volte è il pak choi, detto anche cavolo cinese. Si mangia scottato in padella con salsa di soia e semi di sesamo. Se volete però cambiare e mixare la tradizione italiana e quella orientale potete provare le ricette proposte dalla Cucina Italiana. Mi incuriosiscono anche l’Okra e il platano quindi proverò a cimentarmi anche con queste altre verdure che provengono dal Sud del mondo, cercando in Rete qualche altro suggerimento. Quello che invece non farò è chiedere a ChatGPT e altri sistemi di AI di trasformarsi in chef. I primi esperimenti non sono andati benissimo. Il blind test condotto per verificare come Food Mood, un generatori di ricette AI di Google, avesse potuto reggere una competizione con la chef professionista Ixta Belfrage, ha dato dei risultati non esaltanti. Come racconta BBC in questo articolo. Se la prima ricetta AI è stata giudicata “un pastone dal sapore della pappa per gatti”, la prova del dessert è stata valutata a pari merito con quella della chef. Se avete voglia di sperimentare e vedere l’effetto che fa, questo è l’indirizzo da provare: si chiama Ratatouille ed è un generatore di ricette inventato da Ganesh Bagler, ricercatore all’Institute of Information Technology di Delhi, che ha un database di oltre 118.000 ricette provenienti da 74 paesi.