XEROTONINA 25 | Quando la diva fa flop | Creme ai peptidi, mima botox | Donne rocciose e le sfide degli 8000 🗻 | ADOLO! Sissi e Elena, sorelle contro gli stereotipi | Le nostre scalate quotidiane
Benvenute nel club di Xerotonina: rassegna di notizie selezionate per la Generazione X. In xx link vi parlo di finanza personale, benessere, viaggi, vita pratica. Più digressioni varie.
La scrittura e la scelta degli argomenti sono opera mia. Non ci sono inserzioni pubblicitarie. Se volete segnalare idee la mail è luisannab@xerotonina.com. Grazie!
Teatro | Quando la diva Huppert fa flop


🔗 Link: Entre louanges et insultes, le public de Bérénice et d’Isabelle Huppert s’échauffe- Lefigaro.fr (in francese)
Anche le dive fanno flop. 19 marzo, Parigi. Isabelle Huppert (71 anni), attrice icona francese e parigina doc del XVI arrondissement, durante lo spettacolo “Bérénice” al theatre de la Ville intitolato a Sarah Bernhardt, viene sonoramente fischiata. Echec total! Non solo a sipario chiuso ma anche durante lo svolgimento di una delle tragedie simbolo francesi di Racine! Non era mai successo che l’intoccabile Huppert, così amata in patria, venisse sommessa dai buu e addirittura interrotta da uno spettatore che le ha urlato: "Non capiamo una parola di quello che dici, Isabelle!”. Sotto accusa le scelte artistiche del regista cesenate Romeo Castellucci che hanno messo alla berlina la divina, oggetto di grasse risate. Agli occhi della platea, Huppert è apparsa ridicola nel suo monologo distorto da un sintetizzatore, decantato accanto a una lavatrice e un termosifone. E se molti hanno lasciato la sala prima che calasse il sipario, altri hanno resistito solo per esprimere tutto il loro disappunto. La pièce, che ha sollevato un dibattito pazzesco in Francia sull’opportunità o meno di manifestare così apertamente il proprio disappunto a teatro, è stata stroncata duramente anche dal critico del New York Times. Dal 4 all’8 aprile è in scena alla Triennale a Milano, ed è già sold out. Come verrà accolta? I loggionisti si preparino.
Donne rocciose | Ognuno ha il proprio Everest da scalare: Wanda e le sfide degli 8000
🔗 Link: La scalata delle donne: è in partenza la prima spedizione italiana-pakistana totalmente femminile per il K2- Elle.com
Otto alpiniste, quattro italiane e quattro pakistane, (Cristina Piolini, Anna Torretta, Federica Mingolla e Silvia Loreggian Amina Bano, Samina Baig, Samana Rahim e Nadeema Sahar) accompagnate dalla cardiologa scalatrice Lorenza Pratali, partiranno il 29 giugno con destinazione K2, per celebrare i 70 anni dalla prima ascensione italiana. La tappa più importante sarà però quella all’Eurac Research di Bolzano che monitorerà le scalatrici in condizioni di quota simulata, in una camera ipobarica, per comprendere se ci sono differenze rispetto all’uomo e se, l’assetto ormonale può impattare in modo significativo sull’acclimatamento e la salita. Era ben lontana dal percepire le differenze di genere Wanda Rutkiewicz, polacca, prima donna ad arrivare in vetta al K2, senza ossigeno, nel 1986. Scalatrice, pioniera dell’alpinismo himalayano e delle sfide ardite, è stata sempre impegnata nell’alpinismo femminile, e ha organizzato spedizioni composte esclusivamente da donne rivendicando l’uguaglianza nel suo ambiente, l’alpinismo. Prima della tragica morte, avvenuta a soli 49 anni, arrivò a scalare ben otto 8000, su 14 che voleva conquistare 🗻. Nel podcast “Andata e Ritorno - Storie di montagna” potete ascoltare la sua storia in 9 puntate (dal n.41 a 50): dalla nascita in tempi di guerra a Plungé, in Lituania, al capolinea. Il 13 maggio 1992, Wanda Rutkiewicz a pochi passi dalla vetta del Kanchenjunga, a 8.300 metri, stremata e senza la possibilità di proteggersi dal gelo, decise di non fare marcia indietro. Tentando l’impossibile. Il suo corpo verrà ritrovato, tre anni dopo, da una spedizione italiana sul versante opposto a quello lungo il quale era salita.
Skincare | Peptidi mima botox e la linea beauty di Serena Williams

🔗 Link: 10 recommended products for menopausal skin - Financial Times (in inglese)
È tornato il momento dei peptidi, almeno dei nuovi peptidi biomedici proposti dall’industria cosmetica. Queste proteine sintetiche dovrebbero, il condizionale è d’obbligo di fronte alla forza di gravità che vince sempre, stimolare la pelle a produrre più collagene, collagene che perdiamo durante la menopausa con il calo degli estrogeni. L’effetto che promettono le rinnovate creme per il viso a base di peptidi è simile a un botox lieve, cioè una pelle più elastica e con rughe meno evidenti. Qui una breve rassegna di 10 prodotti con le ultime novità adatte per le donne over 50. Debutterà invece ,negli Stati Uniti il 7 aprile, il make up inclusivo Wynbeauty creato da Serena Williams, soprannominata The Queen, e considerata una delle migliori tenniste di tutti i tempi. A 42 anni, abbandonata la racchetta, ha optato per la palette.🎾💄
Fastidio | Basta molestie: è ora di cambiare musica
🔗 Link: More than half of UK female musicians have experienced discrimination - The Guardian (in inglese)
Mentre Taylor Swift, con un patrimonio di 1,1 miliardi di dollari, entra nel club delle celebrità più ricche, raggiungendo Rihanna nella classifica di Forbes, in Gran Bretagna è apparsa una ricerca che evidenzia quanto la disparità di genere sia ancora radicata nell’industria musicale. Secondo i dati del Women Musicians Insight Report più della metà delle donne ha subito discriminazioni mentre lavorava, e un terzo è stata oggetto di molestie sessuali. Musiciste, dj, tecniche del suono hanno una probabilità di discriminazione di genere otto volte superiore a quella dei loro colleghi, 51% contro 6%. Anche il loro reddito è inferiore: 21.750 sterline per i maschi, 19.850 sterline per le donne. Queste ultime rappresentano poi solo il 19% della fascia di reddito più alta, quella che guadagna più di 70.000 sterline all’anno, nonostante quasi la metà (46%) abbia conseguito un master o sia più qualificata. Alla barriera economica si aggiunge poi quella sociale: il 29% delle donne ha dichiarato che gli impegni familiari costituiscono un ostacolo alla carriera, rispetto all'11% dei musicisti.
Gen Z | ADOLO! Sissi e Elena, le sorelle che combattono gli stereotipi in salsa agrodolce
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🔗 Link: Sissi Zhan e i video sui luoghi comuni rivolti dagli italiani ai cinesi: «Sui social uso l'ironia per vincere gli stereotipi»- Ilgazzettino.it
Il suo nome cinese è Shīqí ma, quando è nata a Padova 24 anni fa, è diventato Sissi. Studentessa in Advertising e marketing all’Istituto Salesiano Universitario di Venezia, Sissi Zhan è una influencer e content creator con un manager e più di un milione di follower su TikTok. Nel suo feed sfata i luoghi comuni legati alla sua terra d’origine e racconta con leggerezza la GenZ. Anche la sorella è una star crescente dei social. Elena Zeng si definisce “ragazza asiatica che ama cucinare sia italiano che cinese” ed è una chef diplomata ad ALMA, centro per l'alta formazione in Cucina e nell'Ospitalità italiana. Lo scorso anno ha vinto il primo premio del concorso “Diventa Food Creator“ con il suo piatto Bao alla Norma. Su Instagram presenta ricette veloci che coniugano la tradizione culinaria cinese e italiana, con molto gusto e armonia. Svolge la sua attività di private chef tra Roma e Padova. A D O L O!